Fisco, così puoi dire addio ai debiti

L’Agenzia delle Entrate non è un problema insormontabile. I rapporti con il Fisco possono essere gestiti più di quanto non si è portati a credere

Accumulare debiti con l’ Agenzia delle Entrate purtroppo è molto comune tra le famiglie italiane; il più delle volte si tratta di debiti fiscali connessi ad una attività imprenditoriale o professionale svolta in passato, andata male e oramai cessata; spesso sono debiti per IRPEF, IVA e IRAP non pagati, unitamente magari a debiti INPS e INAIL, che maggiorati delle sanzioni e degli interessi diventano dei veri e propri ‘macigni’ fiscali che incombono sulle famiglie.

Avere debiti crea non poca ansia – Foto | 4minuti.it

 

Se ti trovi in una situazione di forte indebitamento con l’Agenzia delle Entrate Riscossione la prima valutazione che devi compiere è se puoi o meno sostenere un pagamento rateizzato del debito. Alle persone l’Agenzia delle Entrate Riscossione accorda automaticamente una rateizzazione del debito in n. 72 rate mensili pari cioè ad una dilazione in 6 anni. Inoltre, se ti trovi in una situazione di particolare difficoltà, l’Agenzia delle Entrate Riscossione può accordarti una rateizzazione straordinaria del debito in n. 120 rate mensili pari cioè ad una dilazione in 10 anni.

Le soluzioni migliori

La rateizzazione del debito con l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha diversi pregi e un paio di difetti; tra i pregi: 1) è la soluzione più semplice (puoi fare tutto da te); 2) è la soluzione più veloce (perché è quasi immediata); 3) è la soluzione meno cara (non hai bisogno dell’assistenza di un professionista); tra i difetti: 4) presuppone che tu possa sostenere l’onere di pagare le singole rate e 5) paghi il debito rinunciando ad ottenerne una riduzione.

E’ fondamentale essere in regola con il pagamento delle tasse – Foto | 4minuti.it

 

Se il debito con l’Agenzia delle Entrate non è rateizzabile (ci possono essere vari motivi per cui la rateizzazione non può essere ottenuta), oppure se è rateizzabile ma non sei in grado di sostenere l’onere mensile della rata, devi allora compiere un’ulteriore valutazione: devi comprendere se tutto o parte del debito con l’Agenzia delle Entrate può considerarsi cancellato per effetto della prescrizione; se il debito è caduto interamente in prescrizione hai fatto bingo! ma anche nel caso in cui fosse caduto in prescrizione soltanto in parte potrebbe essere un’ottima notizia perché abbassandosi il debito residuo potresti essere in grado di pagarlo in via rateale.

In questo caso è necessario promuovere, con l’assistenza di un professionista, un apposito processo contro l’Agenzia delle Entrate; processo che ha una durata di 6/12 mesi e che ha anche un costo (per i compensi del professionista).

Anche questa soluzione, perciò, ha pregi e difetti; tra i primi rientra sicuramente la possibilità di ottenere la cancellazione integrale o comunque la riduzione del debito; tra i secondi rientrano la durata del processo, i costi professionali e l’incertezza circa l’esito del contenzioso (da valutare attentamente per ogni singolo caso).

L’ultima chance per risolvere

La Legge 3 2012, ora sostituita dal DLgs n. 14/2019, ha introdotto alcuni strumenti rivolti ai soggetti sovraindebitati che, al ricorrere di certe condizioni e nel rispetto di certe procedure giudiziarie, consentono di ottenere la riduzione o addirittura la cancellazione integrale dei debiti con l’ Agenzia delle Entrate ed anche verso qualunque altro soggetto (finanziare, banche, fornitori, ecc…).

Si tratta di quattro strumenti: 1) il “Concordato Minore” che consente una riduzione a saldo e stralcio dei debiti verso l’Agenzia delle Entrate; 2) il “Piano di Ristrutturazione dei debiti del Consumatore” che consente anch’esso una riduzione a saldo e stralcio dell’esposizione debitoria; 3) la “Liquidazione controllata” che consente la integrale cancellazione dei debiti fiscali; 4) l’ “Esdebitazione del debitore incapiente” che consente anch’esso la integrale cancellazione dei debiti con l’Agenzia delle Entrate; queste quattro procedure si differenziano l’una dall’altra per presupposti e condizioni di applicazione ma sono tutte funzionali, nelle intenzioni del Legislatore, a concedere una seconda chance a chi è oberato dai debiti.

 

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